L’osservazione clinica ha permesso di individuare quattro tipologie di quadri clinici, ognuna caratterizzata da alcuni sintomi e reazioni ben specifiche: le cosiddette sindromi reazionali o diatesi. Ad ogni sindrome, vale a dire ad ogni gruppo di soggetti che presentano le medesime reazioni, corrisponde un oligoelemento o un’associazione di oligoelementi specifici. Il gruppo al quale appartiene ogni singola persona è determinato da un’anamnesi personale che dovrebbe tener conto anche delle possibili caratteristiche familiari (dunque ereditarie) e completata con un’analisi del comportamento psichico, intellettuale e fisico del soggetto.
Ecco quali sono le quattro diatesi:
1) allergica o sindrome iperreattiva (manganese)
2) ipostenica o sindrome iporeattiva (manganese - rame)
3) distonica o sindrome disreattiva (manganese - cobalto)
4) anergica o sindrome areattiva (rame - oro - argento)
Ogni essere umano, quindi, tende a soffrire di malattie specifiche descritte dalle diatesi. Riequilibrarle mediante l’assunzione di oligolementi può essere di grande aiuto al nostro organismo.
L’applicazione pratica degli oligoelementi
Il principio delle diatesi è alla base dell’oligoterapia.
Nell'oligoterapia vengono infatti somministrati gli elementi associati a ciascuna diatesi, che possono essere eventualmente integrati con altri elementi che agiscono in maniera complementare ad essi in una specifica malattia. L’oligoterapia catalitica non deve essere confusa con altre somministrazioni nutrizionali; la sua finalità è quella di promuovere reazioni metaboliche e non di correggere stati di carenza alimentari.
Facciamo un esempio pratico. Una particolare forma d’anemia è basata su una carenza di ferro. Il trattamento classico consiste solo nel rifornire l’organismo con alte dosi di ferro. Il ferro fornito è assimilato dall’organismo e si ritrova come parte dell’emoglobina o altre proteine sanguigne contenenti ferro. L’oligoterapia nello stesso caso, invece, prevede la somministrazione di quantità molto piccole di rame, a dosi catalitiche. Il rame, infatti, stimola l’assimilazione di ferro dagli alimenti e la mobilizzazione del ferro dalle “cellule depositarie”. Inoltre, il rame interviene nel processo di sintesi dell’emoglobina.